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Lunedì, 02 Maggio 2022 21:32

Aliquota IVA del 10% se la mensa è pagata con il buono pasto

Scritto da NP
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Se il lavoratore paga al gestore della mensa aziendale l’intero pasto in contanti o utilizzando altri mezzi di pagamento equivalenti (come ad esempio la moneta elettronica), alla somministrazione di alimenti e bevande si applica l’aliquota IVA del 4%; qualora, invece, il pagamento avvenga in parte mediante buoni pasto, l’operazione sarà assoggettata ad aliquota pari al 10% per la quota riferibile alla corresponsione mediante ticket restaurant.

Queste le conclusioni cui è giunta l’Agenzia delle Entrate nella risposta a interpello n. 231 pubblicata ieri, 28 aprile 2022.

Il quesito sottoposto al vaglio dell’Amministrazione finanziaria concerne una società (Alfa) operante nel settore della ristorazione collettiva, che gestisce mense aziendali, la quale stipula contratti con datori di lavoro per la somministrazione di pasti al personale dipendente dei committenti o a suoi ospiti a prezzi prestabiliti. Alfa si impegna ad accettare in pagamento anche i buoni pasto emessi a favore dei lavoratori, sottoscrivendo altresì convenzioni con le società emittenti e fatturando a queste ultime la somministrazione di alimenti e bevande effettuata nei confronti dei dipendenti nei locali della mensa aziendale.

Alle somministrazioni di alimenti e bevande effettuate nelle mense aziendali e interaziendali si applica l’aliquota IVA del 4%, anche se eseguite sulla base di contratti di appalto o di convenzioni apposite. L’ art. 75 comma 3 della L. 413/91 stabilisce che l’agevolazione spetta anche qualora le stesse somministrazioni siano rese in forza di contratti “aventi ad oggetto servizi sostitutivi di mensa, sempreché siano commesse da datori di lavoro”. Il legislatore ha così inteso “agevolare in senso ampio” l’attività di somministrazione ai dipendenti, purché questa sia realizzata nel locale “mensa aziendale”.

Differente è il caso in cui detti servizi sostitutivi di mensa siano resi a mezzo dei buoni pasto. In base a quanto previsto, i ticket restaurant consentono al titolare di ricevere un “servizio sostitutivo di mensa di importo pari al valore facciale del buono pasto” (comprensivo dell’IVA) e all’esercizio convenzionato di “provare documentalmente l’avvenuta prestazione nei confronti delle società di emissione”.

In questa circostanza, ai fini IVA rileva la prestazione resa dalla mensa aziendale nei confronti del soggetto emittente i ticket restaurant, cui è applicabile l’aliquota IVA del 10%.

Da quanto premesso, discende che qualora il lavoratore paghi il pasto in parte in contanti (o con moneta elettronica) e per la restante quota con buoni pasto:

- sulla prima parte, per la quale si considera realizzato il momento impositivo, si applica l’aliquota IVA del 4%, che va scorporata dal prezzo,

- sulla seconda, pagata con ticket restaurant, l’operazione si intenderà effettuata all’atto della fatturazione dei corrispettivi nei confronti della società emittente con assoggettamento dell’operazione ad aliquota IVA del 10% e determinazione della base imponibile mediante applicazione delle percentuali di scorporo.

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