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Sabato, 04 Dicembre 2021 13:53

Possibile fattura elettronica anche per le prestazioni sanitarie dal 2022

Scritto da NP
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Il divieto di emissione di e-fattura mediante SdI è valido, per il momento, solo sino a fine anno

Non possono emettere fattura elettronica tramite il Sistema di Interscambio nel 2019, 2020 e 2021:

- i soggetti tenuti all’invio dei dati al Sistema tessera sanitaria, con riferimento alle fatture i cui dati sono da inviare a detto Sistema;

- i soggetti che non sono tenuti all’invio dei dati al Sistema TS, con riguardo alle fatture relative a prestazioni sanitarie effettuate nei confronti di persone fisiche.

Tale divieto si era reso necessario in conseguenza dei rilievi sollevati dal Garante per la protezione dei dati personali, che aveva sottolineato come le “maggiori criticità rilevate in ordine all’obbligo di fatturazione elettronica, si riscontrano in relazione alle fatture relative a prestazioni sanitarie o emesse da esercenti la professione forense”; si tratta, di documenti “che comportano il trattamento di dati sulla salute e relativi a condanne penali e reati”.

Benché allo stato attuale (nonostante si sia giunti ormai in prossimità della fine dell’anno) non sia ancora possibile conoscere se siano previste ulteriori proroghe del divieto, scorrendo la citata proposta della Commissione Ue 2021/0357 si comprende come un’estensione dell’ambito applicativo della fatturazione elettronica – nella specie si fa riferimento ai soggetti che si avvalgono della franchigia per le piccole imprese, ma il principio potrebbe essere valido anche con riferimento alle prestazioni sanitarie – consentirebbe all’Amministrazione finanziaria di disporre di un “quadro completo delle fatture emesse da tutti i soggetti passivi”. Quadro che si arricchirà, dal 2022, per effetto delle nuove disposizioni in tema di esterometro.

Se, dunque, dal prossimo anno l’Amministrazione finanziaria sarà in grado di individuare specifiche modalità per l’emissione delle e-fatture tramite SdI da parte dei soggetti che effettuano prestazioni sanitarie nei confronti delle persone fisiche, atte a garantire la tutela del trattamento dei dati sulla salute, è ragionevole ipotizzare che non venga proposta un’ulteriore proroga del divieto di fatturazione elettronica.

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