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Sabato, 21 Agosto 2021 23:06

Reverse charge per il servizio reso in Italia da un soggetto IVA Ue a uno residente

Scritto da NP
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Non rileva la circostanza che il prestatore sia identificato ai fini IVA nel territorio dello Stato

Un soggetto passivo IVA Ue che presta servizi relativi a un bene immobile situato in Italia nei confronti di un committente soggetto passivo IVA stabilito nel territorio dello Stato non può emettere la relativa fattura mediante la propria partita IVA italiana con evidenza dell’imposta, rendendosi invece obbligatorio il meccanismo del reverse charge.

Per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nel territorio dello Stato da soggetti non residenti nei confronti di soggetti passivi stabiliti, gli obblighi IVA sono adempiuti dai cessionari o committenti secondo il meccanismo dell’inversione contabile.

Inoltre, come più volte ricordato nella prassi amministrativa tale meccanismo si applica anche se il cedente o prestatore “estero” è identificato ai fini IVA in Italia mediante identificazione diretta o rappresentante fiscale. Tale circostanza, infatti, non fa venire meno la qualifica del fornitore come “soggetto non residente”.

Il meccanismo del reverse charge è obbligatorio anche nelle ipotesi di prestazioni di servizi rese da un soggetto passivo non residente nei confronti di un soggetto passivo stabilito che risultino rilevanti in Italia in base a uno dei criteri derogatori al principio generale di territorialità.

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