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Sabato, 10 Marzo 2018 08:38

Investire in Serbia - scheda paese

Scritto da M. P.
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Di seguito pubblichiamo articolo scritto dal Dott. Motto Paolo per il mensile CEIPIEMONTE relativo alla scheda paese sulla Repubblica Serba. In questo articolo vengono analizzate la situazione economica del paese ed il relativo regime fiscale cercando di dare indicazioni utili circa le possibilità di investimento in questo paese a tutti coloro che hanno intenzione di internazionalizzare la propria attività.

SCHEDA PAESE: SERBIA

INFORMAZIONI GENERALI

Superficie: 77.474 Km2 (escluso il Kosovo);

Popolazione: 7,1 milioni di abitanti;

Capitale: Belgrado;

Altre città principali: Novi Sad, Nis, Kragujevac

 

PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI

 

La Serbia è un pese che gode di una posizione geografica favorevole che confina con i principali mercati dell’Est Europeo (Ungheria, Romania, Bulgaria, Macedonia, Kosovo, Montenegro, Bosnia ed Erzegovina e Croazia) e intrattiene anche intense relazioni commerciali con paesi dell’UE come ad esempio l’Italia e la Germania.

Per questi e altri motivi è considerata uno Stato strategico per il “Vecchio Continente” ed in particolare:

  • per il ruolo che può giocare nel preservare la sicurezza e la stabilità dell’intera regione balcanica;
  • per i rapporti che Belgrado intrattiene con Mosca e che potrebbero aiutare a distendere quelli fra UE e Russia.

La Serbia ha un sistema economico in transizione basato sul settore manifatturiero e sulle esportazioni. Lo Stato ha un peso forte in molti settori dell’Economia ma il Paese sta puntando ad aumentare la propria cultura “di mercato” e l’integrazione internazionale.

Secondo l'ultimo Global Competitiveness Report del World Economic Forum la Serbia ha migliorato la sua posizione nella classifica che misura la competitività a livello globale di 137 Paesi, passando dalla 90^ alla 78^ posizione. Analogamente la Banca Mondiale ha ''promosso'' la Serbia dalla 47^ alla 43^ posizione nel suo Doing Business Ranking 2017 relativamente ai paesi maggiormente attrattivi dove sviluppare un’attività imprenditoriale. Infine il paese ha migliorato il proprio rating Fitch e Standard and Poor's passando da BB- a BB.

Questo quadro - per quanto riconducibile a criteri di misurazione non univoci e al di là delle perduranti carenze strutturali (dismissioni di grandi imprese statali, difficoltà del rafforzamento dello stato di diritto) che pesano sulle prospettive di crescita di più lungo periodo - è senz'altro indicativo di un andamento generalmente positivo dell'economia serba.

Per attrarre un sempre crescente numero di investitori il governo sta, inoltre, mettendo a punto anche degli interventi sulla normativa del lavoro, quella delle costruzioni e sul sistema giudiziario. Gli investimenti esteri effettivamente rivestono un ruolo importante nelle dinamiche economiche del Paese e l’esecutivo dimostra interesse ad attrarne un numero sempre maggiore attraverso l’implementazione di una politica di incentivi economici e fiscali.

Il basso costo del lavoro, poi, è uno dei punti di forza del Paese che contribuisce a renderlo particolarmente appetibile in una strategia d’impresa basata sull’internazionalizzazione produttiva (media delle retribuzioni mensili nel reparto manifatturiero è di circa € 380).  

Ben avviato è anche il processo di liberalizzazione del commercio internazionale non solo nei confronti dei paesi UE, ma anche verso altri partner strategici fra cui Turchia, Bielorussia, Kazakhstan e soprattutto Russia che si sviluppa attraverso accordi di libero scambio per l’esportazione di prodotti senza dazi doganali.

Infine altro tema molto importante riguarda l’avvicinamento all’entrata nell’Unione Europea che ad oggi sembra potere essere stimato in tempi piuttosto brevi, Serbia e Montenegro potrebbero infatti entrare a fare parte dell’Unione già nel 2025.

  

Panorama dei rapporti economici e commerciali fra Italia e Serbia

A fine ottobre 2017 l'Italia si è confermata secondo partner commerciale della Serbia di poco dietro alla Germania. Crescono sia le nostre importazioni (1,7 MLD di Euro, 2,9% rispetto a ottobre 2016), ma soprattutto le esportazioni (1,59 MLD di Euro, +7,7% rispetto al 2016). Il nostro Paese risulta ancora il primo importatore (soprattutto veicoli, abbigliamento, acciaio e calzature) ed il secondo esportatore nei confronti del Paese balcanico (veicoli, filati, tessuti e macchine di impiego generale). Secondo i dati dell'Agenzia per lo sviluppo della Serbia (RAS), l’Italia rappresenta anche il primo investitore estero con una presenza di circa 600 aziende, una quota di capitale investito stimata in circa 3 miliardi di Euro ed un volume d’affari di oltre 2,5 miliardi di Euro. Fra i principali settori di attività: quello automobilistico. La Fiat, che nella città di Kragujevac produce la “500L”, rappresenta il primo investimento estero in Serbia, con €1,2 miliardi di Euro e 3.000 dipendenti, e il primo esportatore del Paese, oltre 1 miliardo di Euro nel 2016 e 562,2 milioni di euro nel periodo gennaio-giugno 2017. Al seguito del gruppo di Torino sono inoltre giunte diverse imprese dell’indotto; bancario (IntesaSanpaolo e Unicredit detengono il 25% del mercato locale); assicurativo (Delta Generali e SAI-Fondiaria hanno il 45% del mercato serbo); tessile (in Serbia hanno una forte presenza il Gruppo Benetton e, nel settore delle calze, Calzedonia, Pompea e Goldenlady); calzaturiero (Geox); agricolo (ci sono buone prospettive di ampliare la collaborazione nell’esportazione di macchine per l’agricoltura e il food-processing, importanti gruppi come Ferrero e Rigoni di Asiago stanno investendo nel Paese). In prospettiva, un settore che presenta interessanti prospettive di sviluppo è quello energetico (in particolare per quanto concerne le rinnovabili: idroelettrico in primo luogo ma anche eolico, solare e biomasse). Nel settore infrastrutturale, l’attenzione è concentrata sugli importanti progetti di investimento cinesi (nel settore stradale e ferroviario, per migliorare i collegamenti di Belgrado verso Budapest, a Nord, e verso l’Adriatico e l’Egeo ad Ovest e a Sud) e degli Emirati Arabi (in particolare nel settore immobiliare). Importante ricordare che l’Italia ha assieme alla Serbia il coordinamento del pilastro connettività della Macroregione Adriatico Ionica, approvata sotto la nostra Presidenza col Consiglio europeo dell’ottobre 2014. Prospettive interessanti per le imprese italiane si aprono anche nel settore dei servizi offerti dai municipi e dalle aziende municipalizzate serbe, che si trovano nella necessità di innovare i propri modelli di fornitura dei servizi, anche dal punto di vista finanziario introducendo il Project Financing e il Public-Private Partnership.

 

Analisi SWOT (Strenghts, Weaknesses, Opportunities and Threats)

 

Punti di Forza (Strenght)

Punti di debolezza (Weaknesses)

La Serbia come estensione della piattaforma produttiva italiana;

La Serbia come regione strategica per l'espansione commerciale;

Incentivi e vantaggi finanziari, fiscali e di territorio;

Costituzione societarie snelle e con pochi oneri;

Mercato fortemente teso alle riforme come da richieste di UE e previsione di entrata nella Unione nel 2025

 

Burocrazia lenta e farraginosa;

Problemi per quanto riguarda lo stato di diritto, la giustizia e la questione Kosovo (ad oggi in tal senso sono però stati compiuti enormi progressi)

Opportunità (Opportunities)

Minaccie (Threats)

Cosa vendere:

Mobili, Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura;

Macchinari e apparecchiature;

Prodotti tessili;

Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi.

Dove investire:

Prodotti tessili;

Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi;

Attività finanziarie e assicurative;

Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili);

Costruzioni.

 

Elementi di valutazione politica;

Investimenti esteri;

Livello della struttura produttiva

 

 

REGIME FISCALE

La tassazione delle persone giuridiche

Sono considerate residenti le società che hanno la sede di direzione effettiva nel territorio della Repubblica, e sono soggette all’imposta per i redditi ovunque prodotti (worldwide taxation principle).

I non residenti, la cui sede di direzione effettiva è localizzata fuori dallo Stato, sono soggetti all’imposta attraverso le stabili organizzazioni situate nel territorio.

Sono soggetti passivi le società per azioni, le società a responsabilità limitata, le società in accomandita semplice, le società in nome collettivo e in generale ogni altro ente che produce ricavi dalla vendita di merci o dalla prestazione di servizi.

L’aliquota del 15% vigente in Serbia è la più bassa d’Europa.

 

La tassazione delle persone fisiche

Le persone residenti sono soggette all’imposta sui redditi ovunque prodotti mentre quelle non residenti soltanto sui redditi conseguiti in Serbia. Si considerano residenti coloro che risiedono nel territorio dello Stato per almeno 183 giorni nell’arco di un periodo di 12 mesi che inizia o termina nell’anno di imposta.

Sono previste aliquote differenti in ragione del tipo di reddito da tassare:

• 10% per i residenti titolari di redditi da lavoro dipendente o pensione;

• 15% per i redditi d'impresa;

• 20% per i proventi derivanti da royalty, compensi amministratori e altri tipi di collaborazioni tecniche;

• 15% per i redditi di capitale, inclusi dividendi e interessi.

Un’imposta complementare annuale, con aliquote progressive del 10% o del 15%, è applicata ai redditi di fonte worldwide (o ai redditi di fonte serba, per non residenti), al di sopra di una soglia stabilita pubblicata annualmente dall’Istituto nazionale di statistica.

Gli individui residenti sono soggetti all'imposta complementare annuale sul reddito se il loro reddito annuo complessivo mondiale (come definito) supera il triplo della retribuzione media annua. Gli individui non residenti sono soggetti all'imposta annuale sul reddito se il loro reddito annuo di fonte serba supera il triplo della retribuzione media annua. Le aliquote d'imposta complementare annuali sono le seguenti:

 

Reddito annuale tassabile

aliquota

Fino a sei volte la retribuzione media annua

10%

Oltre sei volte la retribuzione media annua

10% sull’ammontare fino a sei volte la retribuzione media annua e 15% sulla parte eccedente

 

Modalità di determinazione della base imponibile

Relativamente alla determinazione della base imponibile delle società, sono previste rettifiche volte, tra l’altro, a riprendere a tassazione i maggiori proventi scaturenti dall’applicazione delle regole anti-transfer pricing nonché la quota di interessi pagati a parti correlate eccedenti i livelli di mercato.

Le disposizioni in tema di transfer pricing prevedono l’obbligo di indicare nella dichiarazione dei redditi sia il prezzo della transazione sia quello di mercato, nonché di ricomprendere l’eventuale differenza nel computo della base imponibile.

Le perdite di capitale come le perdite che risultano dalla dichiarazione dei redditi che eccedono la quota compensabile con i proventi dell’esercizio possono essere riportate a nuovo fino al quinto anno successivo.

 

I contributi sociali

I lavoratori autonomi, i datori di lavoro e i lavoratori dipendenti sono soggetti al pagamento dei contributi sociali, a titolo di assicurazione di invalidità, assicurazione sanitaria e contributo di disoccupazione.

In particolare, datori di lavoro e i dipendenti sono generalmente tenuti a versare i seguenti contributi previdenziali basati sul salario dei dipendenti: i contributi versati dai datori di lavoro sono pari al 17,9%, quelli pagati dal dipendente sono pari al 19,9% e vengono trattenuti dai datori di lavoro dal salario dei dipendenti:

 

Categoria di contribuzione

Aliquota datore di lavoro

Aliquota dipendente

Pensione e disabilità

12%

14%

Assicurazione sulla salute

5.15%

5.15%

Assicurazione sulla disoccupazione

0.75%

0.75%

 

Le agevolazioni

Il sistema fiscale serbo, per favorire le regioni svantaggiate del Paese, incrementare l’occupazione e attrarre investimenti, ha previsto una serie di agevolazioni consistenti in:

Zone franche (Free zones)

Le società qualificate stabilite in una zona franca in Serbia beneficiano di incentivi, comprese esenzioni dall'IVA, dazi doganali e dazi all'importazione, e trasferimenti gratuiti di profitti, capitali e dividendi.

Incentivi agli investimenti

I contribuenti con un investimento di almeno 1 miliardo di RSD in capitale fisso possono essere esenti dall'imposta sul reddito delle società, in proporzione all'investimento effettuato, per un periodo di 10 anni se tutte le condizioni previste dalla Legge sono soddisfatte.

Le condizioni per potere beneficiare degli incentivi agli investimenti includono:

• che l'investimento sia utilizzato per le principali attività e aree aziendali della società come identificate nello Statuto del contribuente o in altri documenti, e

• almeno 100 nuovi dipendenti siano assunti a tempo indeterminato durante il periodo di investimento.

 

L'imposta sul valore aggiunto

Introdotta con effetto dal 1° gennaio 2005, ha sostituito l’imposta sulle vendite ed è divenuta una delle imposte più importanti dello Stato. Sono previste due aliquote: una ordinaria al 20% e una ridotta al 10%. Esistono inoltre due tipi di esenzioni di imposta: con diritto al credito e senza diritto al credito. Operazioni del primo tipo (corrispondenti alle operazioni non imponibili) sono, per esempio, le esportazioni di beni e i trasporti aerei e fluviali. Operazioni del secondo tipo (corrispondenti alle operazioni esenti) sono, invece, ad esempio, i servizi bancari, assicurativi, 2 sanitari e didattici.

I piccoli contribuenti, quelli il cui fatturato totale nei 12 mesi precedenti non ha superato gli 8 milioni di RSD o quelli, nel caso di inizio attività, il cui giro d'affari totale previsto per i successivi 12 mesi non supera 8 milioni di RSD, non sono soggetti a IVA.

I piccoli contribuenti possono scegliere di essere soggetti a IVA e, in tal caso, sono soggetti all'IVA per almeno due anni.

 

Altre tasse e imposte

Imposta patrimoniale

La tassa di proprietà è generalmente riscossa sul valore degli immobili situati in Serbia, soggetti a crediti ed esenzioni. Le aliquote dell'imposta sulla proprietà sono determinate dai comuni, fatte salve le seguenti aliquote fiscali stabilite dalla legislazione:

Tipo di proprietà

Aliquote massime

Proprietà immobiliare iscritte in contabilità

0.3%

Terreni non iscritti in contabilità

0.4%

Proprietà immobiliare (esclusa i terreni) non iscritti in contabilità

Aliquote progressive dallo 0.4% al 2%, a seconda del valore

 

Imposta di trasferimento

L'imposta di trasferimento è generalmente riscossa al tasso del 2,5% su alcuni trasferimenti e acquisizioni, compresi i trasferimenti di proprietà immobiliari, i diritti di proprietà intellettuale, i diritti di proprietà degli autoveicoli (si applicano alcune esclusioni come per i ciclomotori e i trattori), i diritti di utilizzo del terreno edificabile e l’acquisizione di diritti di proprietà mediante ordinanza del giudice o presunzione.

Si applicano alcune esenzioni, compresi i trasferimenti e le acquisizioni soggette a IVA.

 

Imposta di successione e donazione

L'imposta sulle successioni e donazioni è generalmente riscossa sui beni ereditati dagli eredi o ricevuti in dono. L'aliquota fiscale è dell'1,5% o 2,5%, a seconda del tipo di parentela tra le parti. Si applicano alcune esenzioni, anche in relazione a beni ereditati e donati ricevuti da parenti di primo grado. Non esistono imposte sulla ricchezza.

 

Ritenute d'acconto per pagamenti all'estero

Le aliquote della ritenuta alla fonte sui seguenti pagamenti effettuati all'estero da entità giuridiche residenti a entità giuridiche non residenti sono generalmente:

 

%

Dividendi

20

Interessi

20

Royalties

20

Service fees

20

Tuttavia, gli interessi, i canoni e le commissioni di servizio pagati ai residenti situati in una giurisdizione con un regime fiscale preferenziale sono generalmente soggetti a una ritenuta d'acconto del 25%.

Per i pagamenti effettuati ai destinatari in paesi con i quali la Serbia ha un trattato contro la doppia imposizione, le aliquote della ritenuta alla fonte possono essere ridotte secondo i termini del trattato.

 

Dichiarazioni, obblighi strumentali e versamenti

Il 31 dicembre di ogni anno, l’Ufficio delle imposte competente emette un annuncio con il quale invita i cittadini a presentare la dichiarazione dei redditi. Le persone fisiche diverse da quelle che subiscono la ritenuta alla fonte sono tenute a presentare la dichiarazione entro il 15 marzo dell’esercizio successivo, mentre la dichiarazione relativa alla imposta complementare annuale deve essere presentata entro il 15 maggio dell’esercizio successivo. I contribuenti che ritraggono redditi da capital gain o da altra fonte, non soggetti a ritenuta, sono tenuti a presentare la dichiarazione entro 30 giorni dall’inizio del conseguimento del reddito. L’imposta è dovuta entro 15 giorni dalla presentazione della dichiarazione.

Ai fini societari, le società devono presentare la dichiarazione dei redditi entro 180 giorni dalla data di presentazione dei conti annuali, corrispondente al 28 febbraio. Una società neo costituita deve presentare la dichiarazione entro 15 giorni dalla data della registrazione con una situazione economica previsionale delle spese e dei profitti. Il pagamento delle imposte avviene mensilmente, in acconto, salvo conguaglio. L'anno fiscale corrisponde all'anno solare e le società residenti possono scegliere tra regime di gruppo o consolidato. Le aziende sono considerate un gruppo quando una società (società madre) detiene almeno il 75% delle azioni o quote di un'altra società. Una volta avviato, il consolidato fiscale deve essere applicato per 5 anni.

La soglia di registrazione ai fini Iva è un fatturato annuo di otto milioni di RSD (dinari serbi). I contribuenti Iva sono tenuti a presentare le dichiarazioni entro 15 giorni dalla fine del periodo d'imposta, mensile o trimestrale, a seconda del fatturato dell'anno precedente.

 

Informazioni di viaggio

Passaporto/Carta di identità: a partire dal 12 giugno 2010, i cittadini dei Paesi membri dell'Unione Europea, possono viaggiare nella repubblica di Serbia avvalendosi anche solo della carta di identità valida per l'espatrio, e non solo del passaporto, per un periodo di soggiorno che non ecceda i 90 giorni; mentre per periodi superiori i 90 giorni è necessario l'uso del passaporto, in modo da potere chiedere un permesso di residenza temporaneo.

Tutti gli stranieri hanno l'obbligo di registrarsi presso l'ufficio di polizia entro 48 ore dall'arrivo; viene talvolta effettuata una verifica della predetta registrazione al momento dell'uscita dal Paese. Nel caso in cui si pernotti in albergo, la registrazione viene effettuata automaticamente; se si è invece ospiti di privati è necessario recarsi all'Ufficio di Polizia di quartiere con il padrone di casa. 

 

Indirizzi utili, fonti informative e collaborazioni:

Amministrazione finanziaria:

http://www.poreskauprava.gov.rs/en/Legal-entities/review-of-regulations/Law.html

 

Ministero delle finanze:

http://www.mfin.gov.rs/?change_lang=en

 

Agenzia per la promozione investimenti:

http://ras.gov.rs/en

 

Per la stesura della presente relazione ci si è avvalsi della valida collaborazione degli Avv.ti Jevtic Vladan e Stancetic Ivana dello studio legale INTERLAW, Republic of Serbia, Krajice Natalije str, 23/a/11, 11000 Belgrado, tel : +381 11 3442521, 3442522, fax: +381 11 3442523, e-mail: ivana.stancetic@interlaw.rs; vladan.jevtic@interlaw.rs ; web www.interlaw.rs

 

Motto Dott. Paolo

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